16-06-2017
I raggi del sole hanno effetti antidepressivi naturali, rallentano la degenerazione delle cartilagini articolari affette da artrosi favorendone la mobilità e riducendo il dolore. Favoriscono, inoltre, la sintesi della vitamina D e donano un colorito sano alla pelle facendole perdere l’aspetto pallido dell’inverno.
Ma non si deve dimenticare che il sole può provocare numerosi danni se ci si espone in modo scorretto e senza protezione. Come facciamo dunque a godere degli effetti benefici dei raggi solari senza provocare danni alla nostra pelle?
Le radiazioni solari sono costituite dai raggi ultravioletti (UV), che s possono distinguere in:
Prendiamo ora in considerazione il cosiddetto “fototipo cutaneo”. Il sole può essere più o meno dannoso a seconda del tipo di pelle.
Le pelli chiare sono quelle più facilmente esposte ai danni solari, si scottano con maggiore facilità e hanno un rischio maggiore di danno da raggi UV con più alta probabilità di tumori cutanei e melanomi.
Altri fattori che è opportuno citare sono quelli che influenzano l’intensità dei raggi solari che raggiungono la terra, quali la latitudine, l’orario di esposizione, l’altitudine, l’umidità dell’atmosfera e la natura della superficie del suolo.
È consigliabile esporsi nelle prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio perché i raggi solari sono obliqui rispetto alla superficie terrestre. A mezzogiorno è più facile scottarsi perché il sole è perpendicolare alla terra. Inoltre, i raggi solari sono più pericolosi in montagna, dove l’atmosfera è meno densa e, di conseguenza, è minore la massa d’aria che le radiazioni devono attraversare. Anche il tasso di umidità influenza l’intensità dei raggi solari, pertanto in montagna l’irraggiamento è maggiore rispetto al mare, dove il tasso di umidità è più alto. Per ultimo va ricordata la natura della superficie del suolo che riflette i raggi solari: grande potere riflettente va attribuito alla neve e all’acqua del mare, minore è invece quello della sabbia e di un prato verde.
Attenzione a non sottovalutare le giornate nuvolose, perché le nuvole riducono la sensazione di calore ma lasciano passare comunque i raggi ultravioletti.
Ora vediamo nel dettaglio quali sono i danni provocati dal sole. La manifestazione più diffusa è l’eritema solare. La cute esposta al sole appare intensamente arrossata, accompagnata da una sensazione sgradevole d calore e talvolta di malessere generalizzato. Possono a volte comparire lesioni bollore e, successivamente, una o più o meno intensa desquamazione.
Più gravi sono da considerarsi le alterazioni croniche: il fotoinvecchiamento e i tumori cutanei. Il fotoinvecchiamento è provocato più frequentemente dagli UVA. Nelle zone esposte, come il volto, compariranno le prime rughe, delle macchie più o meno scure e, con il passare del tempo, la pelle perderà tono.
Il danno più temuto è la comparsa dei tumori della cute, dai meno gravi come la cheratosi attinica e l’epitelioma basocellulare, alle lesioni più serie come il carcinoma squamocellulare e il melanoma. Ormai è certa la causa dell’insorgenza di questa patologia: è prevalentemente il risultato del danno diretto al DNA delle cellule in seguito all’esposizione alle radiazioni principalmente di tipo UVB. E’ opportuna una distinzione tra melanoma e tumore epiteliale: il primo è provocato da un’intensa esposizione di tipo intermittente, specialmente in età infantile, mentre il secondo è indotto da un’esposizione continua totale al sole.
Per proteggerci dal sole, oltre alle precauzioni già menzionate, il modo più efficace è l’uso costante ed approcciato dei filtri solari, che in commercio si trovano sotto forma di crema, emulsione, latte, spray e stick per piccole zone come le labbra.
Detto ciò non resta che goderci una meravigliosa giornata al mare o in montagna con uno sguardo al sole, un altro alla nostra pelle e talvolta al nostro dermatologo.