Giornata Mondiale Senza Tabacco, cosa sapere sul fumo

29-05-2017


Ogni anno, in tutto il mondo, 6 milioni di persone perdono la propria vita a causa del fumo. Ogni anno, in Italia, si registrano 41mila casi di tumore al polmone e 32mila decessi, affermandosi così come la prima causa di morte per cancro nel nostro Paese. 

A guardare queste cifre i dati sono impressionanti per non parlare del numero di fumatori che ci sono in Italia: 10,3 milioni, di cui 6,2 milioni gli uomini e 4,1 milioni le donne.  Fa riflettere, inoltre, che a fumare siano i più giovani. Gli uomini che fumano di più sono quelli di età compresa tra i 25 e i 34 anni con una percentuale del 26,4% mentre per le donne la fascia con maggiori fumatrici è quella dai 20 ai 24 anni con una percentuale del 20,5%.Giornata-mondiale-senza-tabacco

Il fumo è il primo fattore di rischio legato al tumore ai polmoni, tanto che circa l’85-90% delle cause è da riscontrare proprio nel tabacco. Una recente ricerca ha dimostrato come smettere di fumare riduce del 30 – 40% la possibilità di ammalarsi di cancro ai polmoni.

Gli effetti legati allo stop al fumo

Ma decidere di dire basta al fumo produce anche effetti evidenti in un tempo mediamente breve.

 

Dopo 20 minuti dallo stop al fumo, la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca tornano nella norma. Dopo 24 ore, i polmoni cominciano a ripulirsi dal muco e dai depositi lasciati dal fumo. Bastano 2 giorni all‘organismo per liberarsi dalla nicotina e ricominciare a recuperare gusto e olfatto. Solo dopo 3 giorni, si comincia a respirare meglio e si recupera energia. Dopo 2-12 settimane, la circolazione del sangue migliorano. Il miglioramento nella respirazione si fa più marcato; tosse e sibili si riducono dopo 3 -9 mesi. Un anno dopo l’ultima sigaretta, il rischio cardiovascolare si è dimezzato rispetto a quello di chi continua a fumare. Bisogna aspettare 10 anni, per fare in modo che il rischio di tumore del polmone torni pari a quello di chi non ha mai fumato o comunque è dimezzato, ovviamente dipende da molti fattori, tra cui il numero di sigarette fumate e gli anni in cui si è fumato.

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