Il pericolo nascosto dei Nei (o Nevi) – i 5 sintomi da non ignorare

20-02-2019


Chi almeno una volta nella vita non si è chiesto, guardando i propri nei, se tra tutti ce ne fosse uno a rischio? E chi osservandolo con attenzione non abbia pensato se fosse cambiato nel colore o nella forma?

 

Cosa sono i Nei (o Nevi)?

I nevi sono lesioni benigne e molto comuni presenti più o meno in tutti gli individui. Sono costituiti da una proliferazione circoscritta e limitata di melanociti, cellule che producono la melanina.

Possono essere presenti fin dalla nascita o comparire nel primo anno di vita (nevi congeniti) oppure come più spesso accade manifestarsi durante la pubertà o nell’età adulta (nevi acquisiti). Sono meno frequenti nelle persone anziane.

Il nevo può apparire piano o rilevato sulla superficie cutanea, il colore può variare dal marrone chiaro o scuro al nero, dal blu al rosa. Le dimensioni sono variabili, da pochi millimetri di diametro fino ad un centimetro ed oltre.

Poiché i nevi sono lesioni benigne ci si può convivere con la doverosa precauzione però di non esporli eccessivamente al sole.

Esiste una particolare varietà che è rappresentata dal nevo displastico o atipico. Questo tipo di nevo appare un po’ più grande dei comuni nevi, lievemente asimmetrico con margini frastagliati di colore meno omogeneo dei nevi comuni. Spesso la presenza di un elevato numero di nevi displastici che appaiono nella loro totalità tutti di forma insolita e diversi l’uno dall’altro può rappresentare un fattore di rischio per il melanoma.

 

Quando un Neo si trasforma in tumore?

Il melanoma nasce dalla trasformazione tumorale dei melanociti. Le cause dell’insorgenza del melanoma sono di natura genetico – familiare e ambientale.

Genetica

Tra i fattori genetico – ambientali c’è la familiarità per melanoma, un precedente melanoma, appartenenza al fototipo chiaro (capelli biondi, occhi chiari, tendenza ad abbronzarsi poco e a scottarsi facilmente), presenza di molti nevi soprattutto se atipici e congeniti.

Ambiente

Tra i fattori ambientali, legati per lo più allo stile di vita bisogna ricordare le pregresse esposizioni al sole di tipo intermittente in età pediatrica specialmente se associate alle ustioni solari, esposizioni incongrue a radiazioni artificiali come lettini e lampade abbronzanti, prolungate esposizioni solari specialmente se non protette da filtri in età adulta.

 

Come accorgersi che un neo si sta trasformando?

I segnali che fanno insospettire sono noti come ABCDE:

  • A: asimmetria della lesione (se si traccia una linea nel mezzo le due metà non corrispondono);
  • B: bordi irregolari;
  • C: colore nero o disomogeneo;
  • D: dimensioni superiori a 5 millimetri di diametro;
  • E: evoluzione, modificazioni in dimensione, forma e colore in un breve periodo di tempo (5-8 mesi).

Talvolta il melanoma può non presentare tutte insieme le caratteristiche appena descritte. Per esempio potrebbe essere simmetrico con bordi regolari e piccolo (diametro inferiore a 5 millimetri) ma nero e disomogeneo.

Un segnale molto importante potrebbe essere rappresentato dal punto E: recente insorgenza e modificazione rapida dell’aspetto. Un altro elemento da ricordare è che nelle persone con molti nevi il melanoma si distingue perché appare diverso rispetto a tutti gli altri: di solito è più nero e irregolare e per questo viene chiamato “il brutto anatroccolo”.

 

In quali aree del corpo i nei possono diventare melanoma?

Il melanoma può insorgere in qualsiasi area cutanea, più frequentemente in corrispondenza del dorso, addome e arti inferiori. Pertanto viene raccomandato di effettuare periodicamente l’autoesame di tutta la superficie cutanea compreso il cuoio capelluto meglio se a capelli bagnati e con l’aiuto di un pettine, la regione palmare e plantare, le regioni interdigitali, le unghie, e le aree meno accessibili quali la zona anale, genitale e interglutea.

 

Come prevenire l’insorgenza del melanoma?

La prevenzione primaria consiste nel rimuovere le cause che lo provocano e si attua evitando l’incongrua esposizione ai raggi solari. E’ raccomandabile di non esporsi al sole nelle ore più calde, evitare le scottature soprattutto in età infantile, proteggere la cute con l’uso costante ed appropriato di filtri solari.

La prevenzione secondaria consiste nella diagnosi precoce del melanoma che è possibile se si è attenti ad intercettare i segnali di allarme provenienti dalla propria cute. A tale proposito si raccomanda l’autoesame periodico per diventare consapevoli del numero e delle caratteristiche dei propri nevi.

Inoltre si consiglia di effettuare controlli dermatologici periodici soprattutto se si è persone di pelle chiara con numerosi nevi e che si sono scottate in età infantile o che si espongono frequentemente al sole.

 

La tecnologia di ultima generazione per la prevenzione del melanoma

Marilab mette a disposizione un macchinario FotoFinder di ultimissima generazione per la diagnosi precoce del cancro alla pelle.

La visita dermatologica infatti consiste nell’osservazione clinica del nevo e successivamente con l’ausilio del dermatoscopio si attua un’indagine più approfondita della lesione pigmentata

Questo strumento garantisce un’estrema affidabilità nella videodermatoscopia e nel monitoraggio digitale dei propri nei tramite intelligenza artificiale. Infatti è possibile non solo osservare su un monitor la lesione esaminata tramite una telecamera d’avanguardia, ma acquisire e archiviare l’immagine stessa consentendo un confronto a distanza di tempo nelle visite successive.

Se si sospetta un melanoma si procederà all’asportazione chirurgica della lesione che probabilmente risulterà tempestiva e risolutiva.