14-10-2022
AMICI PER LA PELLE, la campagna di Marilab che ti aiuta a prenderti cura della tua pelle tutto l’anno, apre uno spazio dedicato all’acne. Due appuntamenti per conoscere meglio questa malattia e spiegare come va trattata.
L’acne è una malattia dermatologica che si manifesta nell’80% dei giovani tra i 15 e i 18 anni (anche se le ragazze sono leggermente più colpite). Non è contagiosa perché non infettiva.
Purtroppo, non è un problema che si limita a questa fascia di età. Negli ultimi anni si è verificato un progressivo aumento di donne interessate dall’acne, prevalentemente di tipo infiammatoria, con età compresa tra i 25 e 40 anni.
Le ghiandole che producono il grasso (sebo), in età adolescenziale, vengono svegliate dagli androgeni, gli ormoni che il corpo produce con lo sviluppo sessuale. Sono proprio questi disordini ormonali a scatenare nella maggior parte degli adolescenti le prime forme di acne. Ecco perché, nel caso delle donne, la pillola anticoncezionale diventa una soluzione: se c’è un’alterazione ormonale la pillola diventa un rimedio utile. Va invece specificato che l’alimentazione non ha una relazione diretta con l’acne. Chiaro è che una sana alimentazione è sempre lo strumento principe per la salute generale e quindi anche per la pelle.
Anche in questo caso non si tratta di una causa diretta ma di un facilitatore. Quando siamo stressati la nostra pelle produce una maggiore quantità di sebo. Questo rende la pelle un terreno fertile per lo sviluppo della malattia. Nel caso di ragazzi adolescenti, una malattia “vistosa” come l’acne, può mettere in moto un meccanismo a catena che porta a insicurezze, disagi, malesseri psicologici. Il consiglio in questo caso è di vedere il problema, ma anche la sua soluzione: una corretta cura, da seguire con costanza e pazienza.
Il sole da solo non fa sparire l’acne. Nell’immediato, dopo qualche giorno, l’azione sterilizzante dei raggi del sole migliora l’aspetto della nostra pelle. Ci sembra sana, compatta, l’abbronzatura fa sì che l’acne venga camuffata. Ci vediamo e ci sentiamo meglio. Il sole però determina anche un’ipercheratosi della cute, ossia un ispessimento della stessa, con maggior formazione di punti neri che determineranno un peggioramento nei mesi autunnali.
L’acne è una malattia cronica di tipo infiammatorio, con aspetti clinici diversi che vengono spesso sottovalutati. La maggior parte delle persone, infatti, pensa di poter curare l’acne semplicemente con l’utilizzo di creme. In realtà l’acne, se non curata e soprattutto se non interpretata correttamente, può diventare cronica provocando anche un disagio psicologico, sia nel momento in cui se ne soffre, sia per le cicatrici che può lasciare sulla pelle.
La prima cosa giusta da fare è rassicurare il paziente ed informarlo che l’acne, essendo una malattia cronica, richiede controlli ripetuti. Poi è necessario avere esperienza nella cura di questa malattia e manualità nell’eliminazione delle lesioni, alcune delle quali sono molto interne alla cute. Il rapporto di fiducia fra medico e paziente è un aspetto fondamentale, fiducia alimentata dai progressivi miglioramenti che il paziente riscontra nel corso della cura. Ma per arrivare a questo traguardo sono necessarie tempestività e costanza.
La difficoltà principale consiste nel fatto che non esiste una cura adatta per tutti. L’acne è una malattia polimorfa, composta da diversi tipi di lesioni: comedoni aperti o chiusi, papule, pustole, fino alla cicatrice. Purtroppo, ognuna di queste lesioni richiede un intervento specifico e protocolli personalizzati. La durata dei trattamenti dipende dunque da diversi fattori e dalla risposta individuale.