L’importanza dell’alimentazione nella prevenzione oncologica

18-10-2022


La prevenzione oncologica può essere effettuata partecipando ai programmi di screening e modificando lo stile di vita con un’alimentazione ad hoc.

I principali enti scientifici, tra cui il World Cancer Research Fund (WCRF), raccomandano infatti di limitare i fattori di rischio (processi infiammatori e crescita incontrollata) ed aumentare quelli protettivi al fine di ridurre la probabilità di comparsa della malattia oncologica.

Quali sono gli alimenti più a rischio?

  • Alimenti ad alto indice glicemico come zucchero, farine e alimenti preparati con farine raffinate bianche, dolciumi, alcuni tipi di frutta, patate. Questi sono alimenti che fanno aumentare velocemente la glicemia e la produzione di insulina da parte del pancreas. L’insulina ha lo scopo principale di far entrare il glucosio all’interno e delle cellule per essere utilizzato come fonte energetica, ma quando viene rilasciata in quantità elevate stimola la produzione dell’ormone della crescita GH che a sua volta stimola quella del fattore di crescita IGF-1 coinvolto in alcuni meccanismi di proliferazione cellulare. Chi ha valori elevati di IGF-1 ha un maggior rischio di sviluppare una patologia neoplastica. L’insulina, inoltre, è responsabile della produzione di fattori pro-infiammatori.
  • Carni rosse e conservate. Queste carni sono ricche di ferro eme che in dosi eccessive agisce come agente ossidante facendo aumentare i livelli di radicali liberi. Infine, sono carni ricche di acidi grassi saturi e della serie omega-6 ad azione pro-infiammatoria.
  • Nonostante latte e derivati siano un’ottima fonte di calcio e proteine sono anche alimenti che ostacolano il corretto funzionamento dell’insulina e fanno aumentare i livelli di IGF-1.
  • Le poliammine (putrescina, spermina, spermidina e agmatina) sono molecole che, oltre a stimolare la proliferazione cellulare, riducono le difese immunitarie e favoriscono la diffusione metastatica e l’angiogenesi. Fonti alimentari con elevato contenuto in poliammine sono le arance, i pomodori, le melanzane, i peperoni, le banane, i kiwi, i frutti tropicali ed i molluschi bivalvi. Vengono anche prodotte dai batteri intestinali in seguito della putrefazione delle proteine della carne.
  • Soia: contiene fitoestrogeni, ossia sostanze vegetali che a causa della loro struttura chimica mimano l’azione degli ormoni sessuali e stimolando la proliferazione cellulare.
  • Anche il metodo di cottura che usiamo incide sull’insorgenza del cancro. Da evitare sono soprattutto frittura e grigliatura: durante la frittura in olio avvengono una serie di complesse reazioni chimiche che portano alla formazione di composti dannosi. Il più importante tra questi è l’acrilamide, sostanza riconosciuta dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) come probabile cancerogeno per l’uomo. La grigliatura della carne porta alla formazione di idrocarburi policiclici aromatici (benzopirene e antracene) e nitrosammine che sono composti riconosciuti dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) come cancerogeni per l’uomo.
  • Ad incidere non è solo cosa mangiamo ma anche quanto mangiamo. L’eccessivo introito calorico, infatti, aumenta il rischio di sviluppare diverse patologie, tra cui quelle oncologiche. La restrizione calorica permette di vivere più a lungo e con meno danni fisici.

          Quali alimenti hanno un’azione protettiva?

  • Cereali e pseudo-cereali integrali ricchi di fibre e a basso indice glicemico (frumento integrale, riso integrale, farro, orzo, segale, grano khorasan, miglio, amaranto, avena, grano saraceno).
  • Legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli, fave) ricchi di proteine, vitamine e sali minerali, a basso indice glicemico.
  • Verdure di stagione ricca di vitamine, sali minerali, fibra, fitochimici e a basso indice glicemico.
  • Spezie (curcuma, zenzero, pepe, cannella, peperoncino, curry) ricca di fitochimici.
  • Erbe aromatiche (prezzemolo, rosmarino, timo, origano) ricche di fitochimici.
  • Frutta di stagione ricca di vitamine, sali minerali, fibra e fitochimici.
  • Tè verde ed acqua.
  • Frutta secca ricca di omega-3, vitamine e sali minerali.
  • Olio extravergine di oliva ricco di acido oleico e vitamine che gli conferiscono proprietà antiossidanti e antinfiammatori.
  • Semi oleosi (chia, sesamo, zucca, lino, canapa) ricchi di omega-3, sali minerali e vitamine.
  • Pesce non di allevamento (merluzzo, spigola, sogliola, rombo, palombo, pagello, persico, ombrina, sgombro, orata, scorfano) ricco di proteine ad alto valore biologico, omega-3, sali minerali e vitamine

Le raccomandazioni per la prevenzione oncologica valgono anche per chi ha il tumore o in caso di recidive.  In questo contesto si parla infatti di “Medicina Integrata” proprio perché un’adeguata alimentazione rappresenta uno strumento complementare alle terapie farmacologiche.

Quali sono I vantaggi? Mantenere il peso forma; ridurre i sintomi del cancro e gli effetti collaterali del trattamento; migliorare la qualità della vita; mantenere sano il tessuto corporeo; rafforzare il sistema immunitario; e ridurre l’affaticamento.

Un’alimentazione corretta permette quindi di migliorare la gestione degli effetti collaterali delle terapie e di ridurre il rischio di recidive.

 

Dott.ssa Isabella Oliviero, Biologa Nutrizionista.

Responsabile Laboratorio Analisi Marilab
Responsabile Area Scientifica di Medicina di Laboratorio