Che cos’è l’occhio pigro e quale terapia seguire?

06-07-2017


L’ambliopia, meglio conosciuta come “occhio pigro”, è una riduzione dell’acuità visiva che può manifestarsi in un solo occhio o più raramente in tutti e due. È una condizione passibile di totale recupero se la terapia viene attuata nei tempi giusti, ovvero quando il sistema visivo è ancora plastico, permettendo così uno sviluppo normale delle capacità visive.

Qualora questa condizione non venga precocemente identificata e contrastata con un’apposita terapia, può verificarsi una perdita permanente dell’acuità visiva dell’occhio interessato. Per questo i bambini a 3, 5 e 7 anni vengono mandati su indicazione del pediatra dall’ortottista e dall’oculista, al fine di effettuare preventivamente valutazioni ortottiche e visite oculistiche.

Come funziona la percezione visiva e perché si instaura l’occhio pigro?

Normalmente quando il cervello riceve le stimolazioni visive provenienti dagli occhi, le integra e le fonde fra loro formando una sola immagine data dall’unione delle due immagini percepite da entrambi gli occhi. Ciò permette che vi sia la percezione della tridimensionalità (stereopsi) da parte del soggetto e quindi una visione ancora migliore. La stereopsi contribuisce alle capacità motorie e di coordinazione occhio-mano del soggetto, permettendo ad esso di identificare correttamente un oggetto nello spazio: la posizione dell’oggetto viene percepita in tre dimensioni e non solo perché vi sono dei punti di riferimento che il nostro cervello sfrutta (esempio: se un oggetto A interrompe i contorni di un altro oggetto B, il cervello capirà che l’oggetto A è più vicino dell’oggetto B).

L’ambliopia si verifica quando il cervello riceve due immagini che non sono abbastanza simili per essere fuse: non potendo formare una sola immagine dalle due, il cervello decide di “spegnere” selettivamente le informazioni provenienti da un occhio e di prediligere primariamente gli stimoli provenienti dall’altro. Questa condizione comporta un abbassamento della vista dell’occhio che viene utilizzato di meno.

occhio-pigro

L’ambliopia si manifesta in molti casi diversi fra loro: quando un occhio è strabico, quando c’è differenza di refrazione (gradazione) tra i due occhi, o quando c’è una causa organica che comporta un impedimento alla visione di uno o entrambi gli occhi (ptosi, cataratta congenita, opacità dei mezzi diottrici, ecc.).

Qual è la terapia da seguire?

La terapia dell’occhio pigro consiste nel portare l’occhiale, al fine di garantire la stessa refrazione nei due occhi, e nel penalizzare l’occhio che vede meglio, per far recuperare l’occhio ambliope. Il metodo più comunemente usato è la benda, ma esistono altre tipologie di trattamento che vengono utilizzati a seconda dei casi.

In alcuni casi di strabismo può essere necessario anche un intervento chirurgico dopo aver effettuato i precedenti trattamenti, al fine di ripristinare il parallelismo oculare. Nelle ambliopie date da cause organiche, bisogna rimuovere l’impedimento visivo (si opera rimuovendo la cataratta congenita, la ptosi, ecc.) per quanto possibile.

La prognosi è legata alle tempistiche d’intervento: tanto prima viene individuata l’ambliopia ed effettuato il trattamento, tanto maggiore è la possibilità di recupero dell’occhio ambliope.

La terapia antiambliopica va effettuata scrupolosamente in quanto se viene effettuata poco l’occhio rimane pigro, se viene effettuata troppo si rischia di rendere pigro l’occhio migliore.

Nell’ambliopia strabica se dopo aver effettuato il bendaggio e utilizzato gli occhiali il bambino inizia a strabizzare a volte un occhio e a volte anche quello che precedentemente non era mai deviato, non è il caso di preoccuparsi perché è normale ed è positivo, significa che il bambino sta usando usa entrambi gli occhi alternandoli.

Per questo è importante effettuare controlli ortottici e oculistici a 3, 5 e 7 anni e, se ci sono indicazioni specifiche da parte del pediatra o si sospetta qualche problematica in particolare (come ad esempio uno strabismo), si possono eseguire anche prima dei 3 anni.