Permanenti o riassorbibili? Conosciamo meglio i filler dermici

05-07-2017


Si sente parlare ormai frequentemente di Filler, ma siamo sicuri di sapere cosa siano?

Filler deriva dall’inglese “to fill” cioè “riempire”, quindi ci riferiamo più che a una sostanza, a una tecnica iniettiva mediante la quale, appunto, viene inserito nella cute un farmaco o un dispositivo medico (medical device).

Col passare degli anni il concetto di filler è cambiato ed evoluto, oggi la grande distinzione che possiamo fare è quella tra filler permanenti e filler riassorbibili.

È bene puntualizzare che il vecchio concetto di “filler semipermanente” è stato abbandonato in quanto questi filler sono stati inclusi definitivamente nei filler permanenti.

FILLER PERMANENTI

I filler permanenti sono sostanze che dopo essere state iniettante nell’organismo, non riescono in nessuno modo a essere riassorbite e permangono nel nostro corpo. La sostanza più conosciuta è il silicone liquido, usato nella medicina estetica per molti anni e poi bandito dagli anni ’90.

Ancora oggi si ha l’usanza di associare la medicina e la chirurgia estetica al silicone e alle sue complicanze. I filler permanenti, oltre ad essere dannosi per la nostra salute in quanto sono soggetti a migrazione, a formazione di noduli e a un aumentato rischio di infezione, sono ritenuti ormai superati in quanto consentono un tipo di correzione irreversibile del viso e del corpo.

Per comprendere al meglio il problema dei filler permanenti basti immaginare una donna di 40 anni che inizia a presentare le prime rughe e che abbia il desiderio di ridurle. A suo tempo, quando era consentito affidarsi alle sostanze permanenti, le rughe venivano riempite in maniera esagerata, venivano “spianate” ottenendo quella che in medicina estetica è definita “ipercorrezione”. Negli anni queste sostanze, non essendo riassorbibili, permanevano, il volto della paziente invecchiava e, filler dopo filler, correzione dopo correzione, si riduceva ad una maschera gonfia.

A questo dobbiamo aggiungere il problema che, pur volendo, la rimozione completa dei filler permanenti era e rimane impossibile.

Col passare del tempo per fortuna i filler permanenti sono caduti in disuso. Oggi si preferiscono i materiali riassorbibili che sono più sicuri e ci permettono di ottenere degli ottimi miglioramenti a breve termine, una buona stimolazione del collagene a lungo termine e soprattutto ci consentono di invecchiare con serenità.

Marilab a questo proposito ha scelto di informare i propri pazienti sulle sostanze iniettabili bioriassorbibili più sicure, studiate ed utilizzate in medicina.

Primo tra tutti ricordiamo il notissimo e intramontabile Acido Ialuronico:

  • L’acido ialuronico è uno zucchero (disaccaride) presente in tutti i tessuti connettivi umani, compresa la cute. Questa molecola è essenziale per la formazione della matrice di collagene e di fibre elastiche e per il mantenimento dell’idratazione cutanea. Le alterazioni dell’acido ialuronico presente nella pelle contribuiscono, nel tempo, all’invecchiamento cutaneo.

Grazie alle diverse formulazioni, ai diversi pesi molecolari e al diverso tipo di ripiegamento della molecola (definito cross-linking), la medicina estetica può avvalersi della completa versatilità di questa sostanza sia per ottenere una biostimolazione, quindi per prevenire la disidratazione e quindi la formazione di rughe, sia per correggere o attenuare dei solchi già esistenti. Viene utilizzato inoltre per l’aumento volumetrico di varie zone del corpo, dai più noti zigomi e labbra, arrivando ai glutei.

Filler un po’ meno conosciuti ma altrettanto validi sono:

  • L’ Idrossiapatite di calcio (CaHA): è un filler riassorbibile volumizzante di lunga durata. È utilizzato per ridefinire i profili ossei come zigomi, mento, dorso del naso, mandibola ma anche per dare maggiore rotondità ai volti molto dimagriti e scavati.
  • L’Acido polilattico: a differenza degli altri fillers, non produce effetti nell’immediato periodo post-iniezione, i primi risultati infatti, sono visibili solo dopo 4-6 settimane e, per ottenere l’effetto di ringiovanimento o rimodellamento desiderato, possono essere necessari 2-6 trattamenti complessivi (in base all’inestetismo da correggere).
  • Il Policapronolattone (derivato del polilattico) è un materiale molto noto e completamente riassorbibile che trova impiego in vari campi medicali come ad esempio i fili di sutura riassorbibili, e gli impianti dentali. A differenza dei fillers più volumizzanti, questo acido ha un grande potere biostimolante a lungo termine ed evita l’effetto “puffy” (gonfiore), indicato in pazienti con visi già floridi che necessitano però di correzioni significative.
  • La Carbosimetilcellulosa (CMC) possiamo trovarla in associazione ad altre sostanze per la sua funzione di veicolare microsfere. Utilizzato come filler ha mostrato doti tecnologicamente avanzate: maneggevole come gli acidi ialuronici e lentamente riassorbibile.

Per informazioni e prenotazioni

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