Tanto sole e buone vacanze: la cura migliore per la psoriasi

13-04-2017


La psoriasi è una dermatosi eritemato-desquamativa, frequente ed a decorso cronico recidivante. Colpisce il 2-5% della popolazione ed interessa soggetti di ogni età, ma più frequentemente dai 15 ai 50 anni. Si presenta con chiazze eritematose di colore rosso acceso, nettamente delimitate e rotondeggianti, ricoperte parzialmente o totalmente da più strati di squame lamellari, secche biancastre o argentee.

psoriasi

 

Esistono varie forme di psoriasi definite a seconda delle dimensioni e della forma delle chiazze: punctata, guttata, nummulare, eruttiva. Le manifestazioni cutanee possono interessare anche tutto il corpo, ma le sedi elettive sono i gomiti, le ginocchia, il cuoio capelluto, la regione lombo-sacrale ed a volte le unghie. Il prurito è generalmente modesto e poco fastidioso e lo stato generale non è mai alterato. Il decorso è cronico e imprevedibile.

Sovente si ha un miglioramento o un peggioramento senza nessuna causa apparente. Talvolta la psoriasi è accompagnata da un’artropatia, che interessa soprattutto le articolazioni delle mani, dei piedi, delle ginocchia e del femore, che può portare anche a gravi deformazioni ed è chiamata psoriasi artropatica.

La causa della psoriasi non è ancora del tutto nota; tuttavia fattori genetici, infezioni, abitudini di vita ed eventuali patologie concomitanti possono essere predisponenti per lo sviluppo della malattia. Predisposizione genetica. Un terzo dei casi di psoriasi si manifesta in persone che hanno parenti affetti dalla medesima malattia, suggerendo la presenza di una componente genetica ereditaria della psoriasi. Infezioni.

Alcuni individui sviluppano una psoriasi dopo un’infezione causata da batteri o virus. Le infezioni da streptococco e in partico lare quelle da streptococco ß-Emolitico di Gruppo A possono precedere la comparsa della malattia, come avviene nella psoriasi guttata: un’eccessiva risposta immunitaria all’infezione può scatenare la psoriasi in persone predisposte. Tale malattia è stata osservata anche in pazienti che sono stati soggetti ad infezioni da parte del virus dell’Herpes Zoster e della varicella.

Quali sono i fattori scatenanti della psoriasi?

È lo stress, insieme alle predisposizioni genetiche, ad essere principalmente sotto accusa: viene considerato, in ottica psicosomatica, una sorta di tossina dell’anima da cui si cerca purificazione. L’equilibrio emozionale, indicano le ricerche internazionali, è la condizione necessaria per contenere la psoriasi. Lo stress, infatti, agendo su molti processi metabolici, ricrea l’ambiente ideale per il manifestarsi della malattia.

La psoriasi si manifesta principalmente in inverno e questo non è un caso: i raggi UV, che contrastano la malattia, sono meno forti rispetto all’estate, l’alimentazione è più ricca di grassi e sostanze acide e i ritmi di lavoro e studio sono al massimo, con conseguente incremento dello stress. Per questo motivo si consiglia di seguire un’alimentazione equilibrata, di stare all’aria aperta non appena è possibile e di provare alcune pratiche di controllo dello stress e di equilibrio psico-fisico: lo yoga e la meditazione, ad esempio, pare abbiano dato risultati strabilianti, ed hanno l’indiscutibile vantaggio, rispetto ai trattamenti farmacologici anti-stress, di essere pratiche assolutamente prive di effetti collaterali.

È provato che esistono alcuni fattori in grado di scatenare una psoriasi latente o aggravare una psoriasi in atto. Fra questi citiamo: le escoriazioni, i traumi e il clima. A questi si possono aggiungere alcuni “fattori scatenanti” individuali, che il paziente imparerà presto a conoscere e di cui è necessario informare il medico curante affinché ne tenga conto nell’impostare o nel controllare una terapia.

PsoriasiL’impiego di creme idratanti per il viso e per il corpo è sicuramente raccomandato; infatti il mantenimento dell’elasticità della cute contribuisce ad eliminare o quanto meno a minimizzare quelle microlesioni della pelle che spesso sono il primo fattore scatenante per una nuova chiazza psoriasica.

Il mare fa bene, nel senso che la psoriasi migliora stando al sole ed esponendo alla luce le aree interessate dalla malattia. Inoltre per molti andare al mare equivale ad andare in vacanza e lo stato di relax e di benessere, associato alle vacanze, è una delle migliori terapie per la psoriasi. Ciò non significa che il paziente psoriasico debba per forza andare al mare: il sole può essere quello dei laghi, o di montagna, o del terrazzo di casa propria, purché ci sia esposizione delle aree colpite.

La terapia sintomatica, basata sull’uso locale di farmaci al cortisone, catrame, derivati della Vitamina D e acido acetilsalicilico, è spesso sufficiente per fare regredire e sparire le chiazze. Per le forme più gravi lo specialista valuta l’opportunità di usare il metotrexate, l’etretinato o lo psoralene associati all’esposizione a raggi ultravioletti. Nessuna cura comunque è definitiva, perché le chiazze tendono a ricomparire di frequente. Ottimi risultati si sono ottenuti dai “farmaci biologici” che saranno sicuramente la terapia del futuro per i casi più impegnativi.