Tiroide, le malattie da conoscere

10-05-2017


La tiroide è una ghiandola endocrina, situata anteriormente, alla base del collo, davanti alla laringe e alla trachea, con una caratteristica forma ad “H” o “a farfalla”.

La tiroide produce principalmente due ormoni: la triiodotironina (T3) e la tetraiodotironina o tiroxina (T4). La T3 e la T4 hanno un ruolo fondamentale nel regolare la funzione di molti organi del corpo umano e più in generale del metabolismo. La produzione degli ormoni tiroidei è sotto il controllo di altre due ghiandole situate a livello cerebrale: l’ipotalamo, con la produzione di TRH (Thyrotropin Releasing Hormone), e l’ipofisi, con la produzione del TSH (Thyroid Stimulating Hormone).

Il TSH regola il rilascio di ormoni tiroidei tramite un meccanismo di “feedback negativo”, cioè quando T3 e T4 si innalzano troppo nel sangue il TSH si riduce diminuendo a sua volta la produzione di T3 e T4; viceversa, quanto T3 e T4 scendono sotto i livelli di normalità, il TSH aumenta stimolando le cellule tiroidee a rilasciare maggiori livelli di ormoni.

La tiroide inoltre è deputata alla produzione di un altro ormone: la calcitonina, coinvolto nel metabolismo del calcio, di cui attualmente non ci occuperemo.

Le malattie legate alla tiroide

Le più comuni disfunzioni tiroidee sono l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo. Per ipertiroidismo si intende la produzione in eccesso di ormoni tiroidei, che provoca un aumento dell’attività metabolica e clinicamente si manifesta con perdita di peso, affaticamento, irritabilità, tachicardia, aumento della sudorazione, intolleranza al caldo, insonnia. L’ipotiroidismo è invece una condizione caratterizzata dalla riduzione della produzione di ormoni tiroidei, con conseguente diminuzione dell’attività metabolica; i sintomi principali sono: affaticamento, sonnolenza, riduzione della concentrazione, intolleranza al freddo, senso di gonfiore, depressione.

tiroide

La patologia nodulare della tiroide può essere presente anche con una normale funzione tiroidea. Il riscontro di noduli tiroidei è molto frequente: nel 5% della popolazione generale possono essere rilevati con la semplice palpazione del collo, mentre più frequentemente vengono riscontrati mediante esame ecografico (30-50% dei casi) spesso anche in occasione di ecografie eseguite per altri controlli (ad esempio nel corso di ecocolordoppler dei vasi del collo). Il 90-95% della patologia nodulare tiroidea è di origine benigna e non comporta spesso alcuna sintomatologia a meno che i noduli non raggiungano dimensioni tali da determinare fenomeni compressivi su trachea ed esofago con conseguente senso di soffocamento e disturbi alla deglutizione.

La patologia più diffusa della tiroide è la tiroidite cronica autoimmune (o tiroidite di Hashimoto). La tiroidite è un processo infiammatorio a genesi autoimmune, spesso silente e nella maggior parte dei casi comporta una graduale, progressiva e irreversibile riduzione della funzionalità tiroidea fino all’ipotiroidismo conclamato. Alla base di questa patologia vi è un processo infiammatorio autoimmune che porta alla distruzione delle cellule tiroidee a causa dell’attivazione delle cellule deputate all’immunità (linfociti B e linfociti T) contro alcune strutture cellulari tiroidee. Il meccanismo d’azione alla base di questa attivazione non è ancora chiaro, ma tale processo comporta una attiva lotta delle cellule immunitarie nei confronti della tiroide stessa. Questo processo infiammatorio e l’infiltrazione linfocitaria che ne consegue determinano la morte delle cellule tiroidee e quindi una riduzione della sintesi degli ormoni.

L’evoluzione della tiroidite può essere diversa, il volume tiroideo può, nel tempo, aumentare (gozzo), restare normale o ridursi (forma atrofica).

La funzione tiroidea può restare nella norma oppure può presentarsi:

  • un ipotiroidismo subclinico (TSH alto, FT3 ed FT4 nella norma);
  • un ipotiroidismo clinico (TSH alto, FT3 ed FT4 ridotti);
  • un ipertiroidismo transitorio (TSH basso, FT3 ed FT4 aumentati) che di solito si risolve spontaneamente.

Nella maggior parte dei casi, comunque, la storia naturale della tiroidite cronica è caratterizzata da una lenta progressione verso l’ipotiroidismo che necessita di terapia sostitutiva con ormone tiroideo.

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